Regna sovrana la confusione sul mercato degli “amplificatori acustici” venduti in farmacia per poche decine di Euro. Precisiamo subito una cosa: gli amplificatori acustici da farmacia, NON sono “presidi medici”, al contrario degli apparecchi acustici, i quali necessitano inderogabilmente della presenza della figura Professionale del Tecnico Audioprotesista ai fini dell’applicazione.

Il Tecnico regola l’apparecchio acustico in base all’audiometria del Paziente, cosa che rende l’adattamento dell’apparecchio acustico un’operazione molto complessa oltre che personalizzata in ogni minimo dettaglio. L’amplificatore acustico da farmacia, invece, oltre ad essere un semplicissimo amplificatore che aumenta indiscriminatamente il volume di tutti i suoni, (nota bene, rumori compresi!), è potenzialmente dannoso per l’udito in quanto:

  1. la potenza massima non è autolimitata al contrario degli apparecchi acustici
  2. è richiesta la regolazione del volume fai da te, senza tener conto delle corrette modalità
  3. non esistono automatismi specifici per la riduzione dei rumori ambientali
  4. non sono presenti sistemi antifeedback

Gli amplificatori acustici non sono personalizzabili ad hoc sul condotto uditivo, altro fattore che li rende potenzialmente dannosi.  Tali dispositivi inoltre non possono essere connessi via Bluetooth a telefono, tv o computer, caratteristica ad oggi largamente richiesta.

Il problema degli amplificatori acustici è stato affrontato con il Ministero della Salute, dall’Ordine dei Farmacisti e dall’AEA (Associazione Europea Audioprotesisti) con la finalità di gestirne le modalità di commercializzazione, onde “prevenire danni incontrollati all’orecchio e all’utente…. con un apporto di evidenze scientifiche, che hanno rilevato la possibilità di un danno da sovramplificazione quando questi articoli possono andare a toccare la soglia del dolore del soggetto, dato che vengono autoapplicati senza l’ausilio di un professionista. (…) L’ipoacusia necessita di un adattamento personalizzato molto complesso e la delicatezza dell’argomento riguarda tutti i dispositivi invasivi: ad esempio – lo si rileva dalla letteratura scientifica – è appurato che i lettori mp3 e gli odierni auricolari stanno determinando un incremento di incidenza di sordità precoce nei giovani.”  (fonte: “Audio Infos”).